Partecipazione dei viaggiatori, coinvolgimento delle comunità locali, valorizzazione del territorio e accessibilità sono le questioni cruciali da considerare per progettare i viaggi del futuro e rendere il turismo un’esperienza più inclusiva ed eco-sostenibile. Questi tra i temi chiave emersi durante il Travel Hashtag 2023, evento di stampo internazionale svoltosi a Cremona dal 21 al 22 marzo, in cui operatori ed esperti del settore del turismo hanno affrontato importanti tematiche legate alle nuove frontiere del turismo.
Estremamente positivo il bilancio della decima edizione, che ha ricevuto il plauso del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. Ospitata nell’auditorium G. Arvedi del Museo dei Violin, è stata aperta al pubblico e trasmessa in diretta tv.
L’evento ha messo in evidenza l’importanza del confronto e del dialogo con le comunità locali per lo sviluppo delle destinazioni turistiche. Gli esperti presenti hanno sottolineato l’importanza della formazione, della comprensione delle esigenze dei turisti internazionali e della cultura dell’ospitalità.
Tra i relatori della plenaria Simona Tedesco, direttore di DOVE, che ha sottolineato l’importanza di raccontare e valorizzare i contenuti del territorio basati su esperienze reali, in prima persona. Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha aggiunto che è fondamentale lavorare sulla consapevolezza dei propri elementi di unicità per la crescita del turismo.
Durante le due giornate di eventi, si sono tenuti tre talk. Il primo ha analizzato l’ospitalità delle città d’arte e di cultura di piccole e medie dimensioni, e ha visto la partecipazione di operatori del settore come Alessandro Callari di Booking.com, Davide Scaratino, presidente di Italianway, e Giorgio Palmucci di Confindustria Alberghi. Gli esperti hanno discusso il miglior approccio per attrarre viaggiatori di tutto il mondo, attraverso lo studio delle loro esigenze e preferenze e l’offerta di servizi di alta qualità.
Il secondo talk si è concentrato sul turismo accessibile e ha visto la partecipazione di esperti come Alessandra Locatelli, Ministro per le disabilità, William Del Negro, fondatore di Willeasy, Marta Grelli, fondatrice di Travelin, Valentina Tomirotti, giornalista e diversity teller, Rosita Viola, Assessora alle Politiche Sociali del Comune Cremona e Luigi Passetto, tour operator specializzato in pacchetti per viaggiatori e viaggiatrici con disabilità.
Infine, la conferenza si è conclusa con un dibattito sulla valorizzazione del territorio e ha visto la partecipazione di Alessandra Priante, Direttore Europa di Unwto, Roberta Garibaldi, Vice Presidente dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), Davide Cassani, Presidente Apt Emilia Romagna, Antonio Nicoletti, Direttore Apt Basilicata e Leonardo Cesarini, Direttore commerciali di Trenord, che ha presentato il progetto Gite in Treno, una serie di itinerari tra food e sport.
Il turismo Inclusivo
Al centro del dibattito nel secondo giorno, tre talk riguardanti il turismo inclusivo. L’evento è stato infatti un’occasione per parlare di turismo accessibile con i protagonisti del turismo accessibile che stanno provando a portare alle istituzioni un messaggio di progresso, tecnologia e inclusione per città accessibili e fruibili a tutte le persone. Si è trattato di un tavolo di “teste pensanti” che porti delle novità a tutte le istituzioni, con lo scopo di imbandire una tavola rotonda anche col Ministro Locatelli.
Infatti, come sostiene Nicola Romanelli, fondatore di Travel Hashtag, “Abbiamo voluto affrontare il tema dell’accessibilità in questa edizione proprio per evidenziare che non si può parlare di cultura e progresso, se manca un focus continuo e concreto sull’inclusione. Il turismo accessibile è anche un’opportunità di business per gli operatori del turismo ai quali mancano, però, formazione e strumenti adeguati”.
Un messaggio importante anche dal Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli: “accessibilità universale è un diritto, quello di potersi spostare, di poter visitare, di avere una vita ricreativa piena per tutti. Oggi è un giorno importante per mettere a fuoco il turismo, la cultura, la mobilità e trasporto, ed è indispensabile per garantire uno sviluppo delle comunità e del Paese intero”.
E la disabilità non è uno “standard”, sottolinea Luigi Passetto, Responsabile del Turismo Accessibile di ANGLAT, che da 25 anni si occupa di turismo inclusivo: “La disabilità non ha uno standard. Siamo “sartoriali”, non forniamo pacchetti prefatti, ma li costruiamo attorno alle esigenze della persona. Non esiste nessuna distinzione di categorie quando si parla di business, si è tutti consumatori di viaggio.
Noi siamo sempre alla ricerca di prodotti, da 25 anni a oggi e, quando si parla di disabilità, questa non è la clientela che sta a panza all’aria. Questi sono pionieri, sono curiosi culturali, vogliono provare e non vogliono essere stantii nella vacanza; sono “Signori clienti” che vogliono la garanzia per la realizzazione della vacanza, e per questo sono disposti a spendere. Ma vogliono garanzie, e per questo ogni due anni noi passiamo a controllare le strutture.
Dobbiamo promuovere la nostra Italia, ci può far vivere quanto vogliamo a livello di business, per una clientela che comunque chiede”.
Il turismo accessibile riguarda dunque anche un importante segmento per un nuovo business, che si basa su un tipo di turismo personalizzato e che non riguarda solo chi ha un tipo di disabilità motoria, sostiene durante il suo intervento Marta Grelli, fondatrice di Travelin: “Accessibilità non riguarda solo la disabilità (e spesso intesa come motoria), con esigenze di abbattimento di barriere architettoniche; questo è uno stereotipo, non esiste solo disabilità motoria, ma sensoriale, cognitiva, etc… Le persone hanno esigenze diverse.
Noi di Travelin lavoriamo affinché le persone con disabilità riescano a cogliere “l’attimo fuggente”. Vogliamo dargli tutti gli strumenti di cui hanno bisogno.
Proprio a livello di turismo, oggi c’è un nuovo trend: la personalizzazione. Ma per farla c’è bisogno del dato oggettivo. Le aziende ne hanno bisogno per dare un servizio a disposizione di tutti; ma per dare la possibilità di accessibilità è necessaria anche una formazione a riguardo, e anche sulle nuove tecnologie che rendono fruibili i luoghi e garantiscono l’autonomia di mobilità”.
C’è bisogno dei dati oggettivi dunque, se si vuole accontentare il nuovo trend del turismo personalizzato, e questa è proprio la mission di Willeasy, come spiega William Del Negro, durante l’ampio spazio che gli è stato riservato per il suo intervento: “Willeasy è nata per risolvere un problema che hanno tantissime persone rispetto la voglia, il bisogno, il desiderio di avere informazioni, dati oggettivi, verificati, rispetto a strutture, luoghi ed eventi. Noi raccogliamo e rendiamo disponibili questi dati, che sono fondamentali, come ha detto stamattina il sindaco. Fornire dati ha una importanza fondamentale per permettere alle persone di essere libere di decidere se un luogo è adatto alle proprie esigenze, e non solo per chi ha una disabilità.
Molte strutture pensano di essere giudicate mostrando eventuali inefficienze e pensano di essere dichiarate inaccessibili alla classica persona in carrozzina (con cui generalmente è identificata l’accessibilità). Noi non giudichiamo, ma raccogliamo dati: sarà poi la persona che, considerando le sue caratteristiche, valuterà se la struttura è adatta o meno a sé. Alle strutture ricettive spieghiamo di non avere paura: perdere ogni tanto un cliente è un vantaggio, perché al suo posto ne arriveranno di più affini.
Willeasy è nata per soddisfare le esigenze non solo di chi ha disabilità: una disabilità è solo una caratteristica di una persona, e non è un bisogno primario di svagarsi e vivere il quotidiano.
Willeasy è nata per tutte le esigenze particolari basate sui dati, è un portale di dati; possiamo fornire strumenti alle agenzie di viaggi affinché possano creare pacchetti destinati non solo a chi ha disabilità, ma dove anche le persone con disabilità possano sapere se fruire di un pacchetto viaggio o meno; possono essere utili ad agenzie immobiliari se si vuole acquistare una casa sulla base delle proprie esigenze, etc.
I dati sono il cuore di tutto questo: hanno lo scopo di migliorare la vita delle persone. Perché le persone risparmino tempo: ad oggi siamo tutti molto frenetici e il tempo è forse la cosa più importante che abbiamo, non dobbiamo perderlo per cose inutili. Vi faccio un esempio: se devo prenotare un albergo, io devo spendere ore e giorni a sceglierlo, perché devo cercare informazioni che non trovo.
In Italia possiamo stimare 20 milioni di persone con esigenze (3 milioni con disabilità), numero che aumenta se ci sono esigenze particolari, come nei viaggi di gruppo. È una fetta di mercato che riguarda tutte persone che non viaggiano se non hanno informazioni adeguate. Creare un database permetterà ad aziende internazionali di mettere questi dati a disposizione di tutti; questo è un vantaggio per prestare un servizio migliore ai clienti, che sono soddisfatti, e le strutture evitano clienti potenziali recensioni negative. È un triplice vantaggio.
Il progetto “VoxPop”, finanziato dall’Unione Europea, che abbiamo vinto assieme ad altre 17 realtà internazionali, prevede proprio di rendere più fruibile e accessibile la città di Lisbona. Prevede la produzione di open data su trasporto pubblico, ristorazione e luoghi culturali, un modello già funzionante nella città di Londra. Londra, forse l’unica città al mondo, investe un milione di sterline all’anno sull’accessibilità con un ritorno economico enorme, oltre che sulla piena possibilità di fruibilità di luoghi e servizi.
Le persone non cercano posti adatti a tutti, ma adatti a se stessi, alla propria persona. Io devo poter sapere come raggiungere il mio posto ideale, come ognuno di noi. Io devo avere questa soluzione, e non è questione del bollino “accessibile a tutti”, che è limitante. Voglio scegliere una struttura adatta a me, e noi stiamo facendo questo: stiamo creando un collegamento fra le persone e i luoghi più adatti ad accogliere. Abbiamo creato un sistema per mappare le città, i trasporti e lasciare gli open data per la creazione autonoma di applicazioni che rendano chiara l’accessibilità dei luoghi.
Quando si parla di turismo accessibile si crede di dover fare un’opera sociale per persone che ne hanno bisogno. No, non abbiamo bisogno di favori, qui si parla invece di creare opportunità di business su persone che pagano per dei servizi come tutti gli altri. Siamo clienti come gli altri, in un settore di mercato che è quasi totalmente dimenticato.
Siamo in un momento in cui il mercato è stranissimo: c’è una forte richiesta da parte del cliente e pochissimi imprenditori che sfruttano queste richieste. Questo non è mai successo, di solito è il contrario: quando c’è una richiesta, c’è la fila di imprenditori che fanno a gara per soddisfarla. Questo è un target, è un segmento, e noi siamo viaggiatori”.
Se i dati sono fondamentali, anche la formazione e la comunicazione sono strumenti indispensabili per l’universalizzazione dell’accessibilità a luoghi e servizi, sostiene durante il suo intervento Valentina Tomirotti, giornalista e diversity teller, infatti: “Ci sono stati passi avanti grazie a soggetti come noi che quotidianamente investono tempo, potere economico e mentale per comunicare. I dati reggono la struttura dell’argomento ma questa struttura va inventata e i dati vanno comunicati idoneamente per farli arrivare a tutti. Le persone con disabilità non sono una macrocategoria (che comunque è marginalizzata), non sono persone che hanno bisogni ufficiali e universali, ma sono persone che hanno diverse esigenze di vita, e su questo punto c’è ancora molto da lavorare.”
E proprio su queste direttive, ovvero sulla raccolta di dati oggettivi, sulla loro fruizione e comunicazione per una comunità inclusiva e accessibile a tutti i livelli, lavora ormai da anni il Comune di Cremona, come sostiene Rosita Viola, l’Assessora alle Politiche Sociali: “Ci si focalizza sulle barriere architettoniche ma il lavoro non è solo lì. Per rendere fruibile e accessibile una città non basta la giunta, ci vuole la sinergia di tutti, dei privati, albergatori e ristoratori.
Cremona sta lavorando per eliminazione delle barriere architettoniche con il progetto denominato PEBA (Piano Eliminazione delle Barriere Architettoniche). Ma, oltre le barriere architettoniche, accessibilità riguarda persone che hanno bisogno di nutrirsi, di vedere le bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali; da qui l’accessibilità al museo comunale e ai sistemi museali in generale.
Cos’è un museo accessibile? Non riguarda solo le barriere architettoniche ma un museo è accessibile a tutti solo una volta rimossi anche gli ostacoli di natura culturale ed economica. Stiamo lavorando per per rendere fruibili e comprensibili queste strutture affinché Cremona diventi una città turisticamente accessibile anche per disabilità intellettive e sensoriali.”
Conclusione
William Del Negro ha espresso la sua soddisfazione per il successo del Travel Hashtag 2023. Le tematiche relative all’accessibilità universale sono state discusse come un diritto e un patrimonio che l’Italia non può permettersi di trascurare.
La proposta di Nicola Romanelli a Del Negro è stata quella di trasformare il Travel Hashtag Cremona in un punto di partenza per iniziare un percorso concreto in favore dell’accessibilità universale. Del Negro ha risposto con un impegno condiviso, proponendo di inviare il materiale dell’evento al Ministro Locatelli e di istituire un tavolo di lavoro che includa esponenti del mondo imprenditoriale, rappresentanti delle principali associazioni del Terzo Settore, rappresentanti di persone con disabilità, portatori di interesse, rappresentanti di grandi aziende del mondo digitale e amministratori pubblici. L’obiettivo del tavolo di lavoro è creare proposte condivise, strutturate ed efficaci per utilizzare al meglio i fondi che verranno stanziati dal governo o dall’UE, e creare dei sistemi virtuosi che generino ricchezza economica e sociale, valorizzando l’Italia. È fondamentale che i fondi stanziati per l’accessibilità siano utilizzati in modo efficace, e che si creino processi virtuosi per abbattere non solo le barriere architettoniche ma anche culturali, in modo da creare una ricchezza duratura per il Paese.
L’evento ha dunque rappresentato un enorme passo avanti verso la creazione di un futuro turistico inclusivo ed eco-sostenibile per tutte e tutti, e Willeasy continuerà a lavorare per rendere possibile l’esplorazione di nuovi orizzonti per tutte le persone.